Da qualche tempo, nel mondo della comunicazione pubblicitaria, lo scenario è cambiato: le vecchie forme di comunicazione sono entrate in crisi a causa della nascita di nuovi mezzi di comunicazione legati a internet. Non parlo di banner e di siti vetrina: quelli appartengono al cosiddetto “Web 1” quando ancora internet era solamente un altro mezzo di comunicazione che si andava ad aggiungere a quelli tradizionali offline tipo la televisione, i giornali, le affissioni, le radio etc… Parlo del fenomeno chiamato “Web 2”: mentre prima la comunicazione su internet veniva gestita e creata interamente dal cliente autore del sito, adesso i contenuti e gli argomenti li decide il visitatore, è lui che stabilisce cosa dire di un determinato prodotto e se premiarlo o meno. Il suo giudizio il consumatore lo esprime sui blog, sui forum e sui social network. E così la gente va sulla rete e dice la sua sul prodotto che ha utilizzato un minuto prima. I clienti, col tempo, si stanno accorgendo di questo, scoprendo che la gente è sempre più connessa alla rete, tramite gli smartphone, i pc portatili, la banda larga etc… Questo significa che se un’azienda vuole raggiungere il suo target deve andare a prenderlo direttamente sulla rete: è lì che si trova. Quello che prima si raccontava e si discuteva nelle piazze, nei bar e tra gli amici, adesso si dice sulla rete.
Quindi, in sostanza, quello che io propongo alle aziende è di sviluppare il loro business sulla rete, perché oggi non basta più avere un sito internet graficamente bello ed elegante, bisogna che quel sito sia raggiungibile prima di quello dei concorrenti e consenta a chi lo visita di dialogare con l’azienda per consigliare, chiedere ma anche criticare. Perché è un diritto di ogni cliente.
Se avete qualche domanda da fare scrivetemi.