Aumentano gli investimenti pubblicitari su internet. Entro il 2024 ci sarà il sorpasso sulla televisione.

Il 25 e 26 novembre ho partecipato allo IAB Forum, una delle più importanti vetrine per quanto riguarda il mondo delle innovazioni tecnologiche.

Tra le tante cose interessanti che ho ascoltato, sicuramente la più positiva riguarda l’aumento degli investimenti pubblicitari sul web che a fine anno sfioreranno il tetto dei due miliardi di euro, che significa l’11,1% in più rispetto all’anno scorso quando il livello era di 1,8 miliardi.

Una bella notizia per chi come me si occupa di Web Marketing ma anche per le aziende che finalmente dimostrano di credere seriamente nelle nuove opportunità per fare business online.

Gli investimenti su internet, dopo aver superato quelli sulla carta, danno la caccia al più importante dei media, la televisione, che conserva ancora la leadership con il 50% del totale investito contro il 20% del digitale.

Le previsioni prevedono il sorpasso del web sulla tv intorno al 2024, con un aumento delle interazioni tra i due media che si farà sempre più spazio e che assottiglierà le differenze tra pubblicità online e offline.

Importanti studi hanno infatti rilevato una sempre più forte correlazione tra gli ascolti televisivi e i trend legati alla rete. Basta vedere ciò che sta accadendo con il fenomeno del second screen, cioè l’interazione sempre maggiore tra programmi televisivi e social network, con sempre più utenti che commentano su Twitter e Facebook ciò che accade nelle dirette televisive.

Anche se non è ancora ben chiaro se a trainare il fenomeno siano i programmi tv o gli utenti stessi.

Il Leone d’Oro dei tweet pubblicitari.

Se esistesse un Leone d’Oro per il miglior tweet pubblicitario dell’anno, se lo aggiudicherebbe questo di easyJet Italia, postato subito dopo la sconfitta della Roma in Champions per 1-7 contro il Bayern.

Un modo davvero creativo ed economico per comunicare i sette nuovi voli dalla capitale.

Risultato? Centinaia di RT e preferiti.


Su Twitter arrivano i “tweet rilevanti” dei non follower. Una risposta a Facebook.

Da San Francisco arriva la notizia che Twitter ha in programma la riconfigurazione del flusso dei tweet in funzione della loro “pertinenza” e non più solamente in base alla cronologia.

Una mossa create ad hoc per rispondere a Facebook ma che di certo non troverà il gradimento degli utenti dell’uccellino azzurro, abituati alle informazioni selezionate e in tempo reale.

Il flusso dei tweet comprenderebbe, di fatto, anche quelli di persone che gli utenti non hanno mai deciso di seguire, con l’aggravante che non sarà più possibile nemmeno tornare al flusso cronologico di prima.

L’idea, al momento, è ancora in sperimentazione e non coinvolgerà la totalità degli utenti di Twitter.

Ma il solo annuncio è bastato per scatenare la rivolta degli utilizzatori del social media del momento, che hanno inondato la società di San Francisco di messaggi con la chiara richiesta di desistere dal mettere in pratica la balzana idea.

Libri 2.0: quando un tweet mirato vale più di una recensione.

Il web 2.0 è arrivato anche in libreria, autori ed editori sono avvisati. E’ bastato infatti un semplice tweet di 140 caratteri scritto da Valentino Rossi, per far vendere in un solo colpo 200 copie del libro di memorie di Andre Agassi, Open.

E così, se una volta gli editori facevano il filo ai più affermati critici letterari, oggi devono marcare stretto i Social Network perchè, come sostengo da ormai un anno su questo blog, è lì che adesso si fanno i giochi. Non è un caso infatti che i piú accreditati influencer di Twitter ricevano direttamente dagli editori copie di libri da leggere, con la speranza che diventino uno o più tweet da dare in pasto alle migliaia di followers. Ovviamente dipende dal libro. Di certo I Promessi sposi di Alessandro Manzoni non sarebbe il libro adatto per essere sponsorizzato da Twitter, mentre Open di Andre Agassi, sì, perché ha un potenziale target di lettori che si sovrappone molto bene con quello di Twitter.

Valentino Rossi fa parte di quel target e il suo cinguettio: “Me lo ha regalato un mio amico che di libri ne legge un sacco. Ve lo consiglio”. Una settantina di battute che sono valse 200 copie vendute in libreria. Mica male, vero? Quasi 3 copie a battuta.

Recentemente anche Pinterest ha contribuito alle vendite di un libro, si tratta di 1Q84 dello scrittore giapponese Haruki Murakami che ha pinnato alcune sue fotografie sull’ultimo nato tra i Social Network.

A conferma di questo fenomeno virtuale che ha preso il posto del vecchio passaparola, è nato una sorta di “cartello”, nel senso buono del termine, di blog letterari che hanno ricevuto l’attestato di influencer. L ‘hanno creato proprio le Case Editrici e vi figurano blog come Finzioni, Booksblog, Vibrisse, Tazzina di caffè, Minima Moralia, Ho un libro in testa, Letteratitudine e altri ancora.

Se siete una piccola Casa Editrice e avete una promessa letteraria tra le mani, non scordatevi di parlarne anche sulla rete. A volte funziona. E non costa niente.

Facebook? Twitter? No. E’ Pinterest il Social Network del momento.

Oggi il Social Network sulla bocca di tutti non è Facebook, né tantomeno Twitter. È Pinterest. Arrivato in punta di piedi e senza troppe pretese è diventato un must e chi ancora non l’ha attivato sta correndo ai ripari.

Secondo una ricerca di Bizrate Insight, che studia i comportamenti dei consumatori sulla rete, l’attuale scenario è infatti dominato da Pinterest.

Per esempio, in tema di visual shopping, Pinterest batte Facebook sul fronte ispirazione\acquisto.

Secondo Bizrate, sia Facebook che Pinterest sono utilizzati dai visitatori per entrare in contatto con persone con i loro stessi gusti e per cercare prodotti nuovi e ancora inesplorati. Pinterest però, in questo preciso contesto, si rivela più funzionale di Facebook: lo affermano il 69% dei consumatori on-line contro il 49% del Social network concorrente.

Pinterest si rivela così come il posto ideale  per chi va a caccia delle ultime tendenze sulla rete. E una buona dose di merito ce l’ha la grafica innovativa e allo stesso tempo intuitiva, che sfrutta al meglio la suddivisione degli argomenti per boards,  le cosiddette bacheche su cui i pinners inseriscono le loro immagini.

Segnalo di seguito due tra le tante Case History di successo di Pinterest.

La prima è quella delle profumerie Limoni che la scorsa estate ha sfruttato al meglio le potenzialità di questo nuovo Social Network organizzando un intelligente contest: raccontare attraverso i pin la propria borsa da spiaggia ideale. Altissima la partecipazione degli utenti che ha fatto si che le visite al sito ufficiale lievitassero in forma esponenziale.

La seconda riguarda un piccolo paese in provincia di Brindisi, Ceglie Messapica, che entrerà nella storia per essere il primo comune italiano presente su Pinterest (foto sotto). Una scelta dettata dalla potenzialità che solo Pinterest offre di comunicare in modo creativo creativo le caratteristiche e le peculiarità della cittadina pugliese, con un’organizzazione dei board che altri Social Network come Flickr o Facebook non erano in grado di garantire.