In un bell’articolo sul sito di Vanity Fair, Marco Pratellesi parla di come l’avvento dei Social Media abbia modificato le regole del giornalismo. In particolare mi hanno colpito queste due frasi:
Categoria: Social Media
Giovedì 5 luglio tutti a Milano al Social Case History Forum: solo case history, niente #fuffa.
E’ gratuito e non ci si deve registrare (anche se io ci sarei andato comunque). Due buoni motivi per vederci al Social Case History Forum di Milano, che si terrà a Milano giovedì 5 luglio al Centro Congressi del Palazzo delle Stelline.
Salvo imprevisti dell’ultimora farò una diretta twitter dell’evento sul mio account.
Riporto dal sito ufficiale dell’evento:
Un firmamento di case history al Palazzo Stelline di Milano.
Social care, eventi, social banking, citizen journalism, social photography, mobile e geolocalizzazione, produzione video, social TV e turismo sono alcune keyword che guideranno un percorso di storytelling durante tutta la giornata.
Su 3 sale in simultanea oltre 20 progetti italiani, applicati ai social media in diversi ambiti, raccontati direttamente dalle Aziende, fra cui 3Italia, Banca IFIS, Breil, Citroën, Deejay o dalle Agenzie di comunicazione, fra cui CrowdM, Fullsix, TheBlogTV, Yooplus, Zodiak Active.
Sul sito ufficiale trovate l’indirizzo completo e altre info.
Facebook cambia l’indirizzo di posta sul nostro profilo senza avvisarci.
Non so quanti di voi se ne sono accorti, ma da qualche giorno Facebook ha modificato senza avvisarci il nostro indirizzo di posta visibile sulle informazioni del nostro profilo pubblico, inserendo di default la mail nome.cognome@facebook.com, e nascondendo l’originale indirizzo fornito dall’utente al momento dell’iscrizione.
Non esattamente quella che si chiama una bella mossa. Sarebbe stata carina una comunicazione in cui Zuckerberg e soci ci avvisavano dell’operazione, magari dandoci la possibilità di scegliere se confermare o no la modifica. Le cause di questa discutibile iniziativa risiedono molto probabilmente nella volontà, da parte del marketing di Facebook, di fare pubblicità al nuovo servizio di posta elettronica targato appunto Facebook. Negli Stati Uniti, ma presto anche da noi e in tutta Europa, già divampano le polemiche.
Ma dove finiscono le mail indirizzate all’account di Facebook? Semplice: saranno visualizzate come normali messaggi interni e arriveranno come notifiche all’indirizzo di posta originale.
Ma un metodo per aggirare il colosso dei Social Network c’è. Per reimpostare come account di posta principale il vecchio indirizzo e-mail, dovete andare nelle informazioni di contatto, cliccare su “modifica”, spuntare “non visibile sul diario” per l’indirizzo Facebook e “visibile sul diario” per quello vecchio, dopodichè sarà necessario salvare le nuove impostazioni.
Pubblicità sui Social Network: la General Motors va controcorrente.
Dico subito che questo post è per me controproducente, ma siccome questo è un blog trasparente, nulla mi può impedire di riportare quanto pubblicato, ieri, sul Corriere della Sera:
General Motors sospende la pubblicità a pagamento su Facebook. Secondo i manager della casa automobilistica l’impatto sul pubblico dei social network è scarso. Lo scrive il Wall Street Journal secondo il quale la casa di Detroit continuerà tuttavia a curare le proprie pagine su Facebook, attraverso le quali fa marketing, ma non a pagamento.
Evidentemente anche nel Web Marketing non tutte le ciambelle riescono col buco. E poi si tratta di capire con che pasta era fatta la ciambella della General Motors.