Apre a Londra il primo Google Store.
A quando in Italia?

Da virtuale  a reale: il colosso americano Google ha aperto a Londra il suo primo Google Store. 285 metri quadrati incastrati nel PC World di Tottenham Court Road.

La scusa principale è quella di far provare fisicamente ai clienti i nuovi  Chromebooks, i netbook e notebook su cui è installato di default il nuovo sistema operativo di Google.

Per il motore di ricerca più usato al mondo questa rappresentanza una vera e propria  prova del nove,  se consideriamo che fino ad ora l’unica vetrina di vendita era rappresentata dal Google Shop on-line, che però non ha mai portato a cifre di vendita da capogiro.

Il Google Store è in fase di test e resterà aperto fino a Natale, poi si tireranno le somme.  Ma sono certo che i risultati arriveranno.

Arvind Desikan, responsabile marketing della filiale britannica di Google, ha così commentato il grande passo:

È la nostra prima incursione nel mondo del commercio fisico. Si tratta di un nuovo canale per noi ed è ancora davvero agli albori. È qualcosa con cui Google sta giocando per vedere dove porta.

E in Italia? Per il momento i fanatici di Google dovranno accontentarsi di andare a Londra, dove sono previste altre aperture nel caso funzionasse quella di Tottenham Court Road. Anche se un’apertura in Italia, magari al Centro Commerciale Carosello di Carugate, di fianco all’Apple Store, attirerebbe migliaia di fanatici.

Il consumatore lancia l’idea e il produttore la realizza. Bello, no?
Si chiama futuro.

Sono capitato per caso sulla pagina Facebook del Mulino che vorrei, una storica community di consumatori di prodotti  Mulino Bianco, e ho scoperto con piacere che è stata realizzata un’idea lanciata un paio d’anni fa: un contenitore in latta per le fette biscottate del Mulino Bianco. Ecco cosa scriveva nell’aprile del 2009 MICHIPP su Il mulino che vorrei:

Adoro le fette biscottate Mulino Bianco, ma trovo la confezione davvero scomoda. La carta è molto leggera, spesso si rompe. Il piccolo adesivo che serve per richiuderla si riempie facilmente di briciole e non attacca più. Il risultato è che la confezione rimane sempre aperta, e oltre a rischiare di cadere fuori, le fette prendono aria, e, in caso rimnagano aperte a lungo, perdono la loro fragranza. La mia idea è: una scatola con coperchio, magari di latta decorata, in cui inserire l’attuale confezione di carta. La scatola si potrebbe avere su richiesta a Mulino Bianco, magari con un paio di prove d’acquisto o anche senza. Un po’ come i regali, ma in questo caso l’uso della scatola è strettamente legato all’uso del prodotto.

Ed ecco la risposta di Barilla alias Mulino Bianco:

Grandi notizie per gli amici del Mulino che hanno sostenuto l’idea di una scatola di latta per le fette biscottate: la scatola è ora disponibile nella nuova raccolta Momenti di Pane 2011!

Bello no? Si chiama Web 2.0 ed è il marketing che parte dal basso, il marketing creato dai consumatori.

Qui trovate un altro caso di successo legato al marketing che parte dal basso.

Marketing dal basso: cosa succede se i consumatori lanciano le idee ai produttori.

Gli ultimi casi di cronaca legati alle morti dei bambini dimenticati in macchina dai genitori distratti, hanno turbato così tanto una mamma-blogger di nome Chiara la quale ha pensato di utilizzare la forza di Facebook per farci una bella discussione tra mamme. L’idea di Chiara, che ha già raccolto un centinaio di commenti, sta portando a dei risultati concreti tra cui la proposta (lanciata ai produttori di seggiolini) di inserire dei sistemi acustici di allarme per segnalare l’eventuale rischio di abbandono del bambino in macchina. L’idea semplice e intelligente di Chiara, unita alla straordinaria reattività del Social Network più diffuso al mondo, è un tipico caso di Web 2.0 e di discussione che parte dal basso (consumatori) sperando che arrivi alle orecchie dei costruttori. Proprio per questo motivo Chiara, nel corso della discussione su Facebook, ha coinvolto anche i responsabili di Inglesina, nota marca produttrice di carrozzine e seggiolini per bambini, non ottenendo però, al momento, nessuna risposta.

Qui trovate un altro caso di successo legato al marketing che parte dal basso.

Casi di successo: il blog di Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio.

Oggi voglio segnalarvi un altro interessante caso di comunicazione sulla rete, quello di Eugenio Comincini, sindaco della città dove vivo e lavoro, Cernusco sul Naviglio. Eugenio, giusto giusto un anno fa, incalzato da amici e collaboratori, ha deciso di raccontare la sua esperienza di sindaco aprendo un blog e utilizzando quegli straordinari megafoni chiamati Social Network (Twitter e Facebook in particolare) per confrontarsi con la cittadinanza. Una scommessa che Eugenio ha vinto alla grande, considerando che sono parecchi i suoi colleghi politici, che dopo aver aperto un blog,  lo hanno mestamente chiuso dopo qualche mese. Comincini invece ci ha sempre creduto e oggi, proprio dalle pagine del suo blog, annuncia con orgoglio i risultati ottenuti in questo primo anno di vita sulla rete.

Ecco cosa scrive Eugenio Comincini sul suo blog:

Il 19 maggio del 2010 avviavo l’avventura di questo mio blog, concepito come uno strumento per parlare alle persone, volendo interagire come persona.

Ad un anno di distanza posso fare un primo bilancio di questa esperienza: ringraziando chi mi ha accompagnato nel realizzare e curare questo blog, sono contento di aver avuto la possibilità di raccontare quanto stiamo realizzando per la nostra città e potermi esprimere su altre questioni (politiche o meno) che mi stanno a cuore; il tutto con la possibilità di interagire con le persone che hanno deciso di leggermi (in maniera più o meno occasionale).

Non sono un genio dei new media, però sono soddisfatto di quanto ho imparato e dei frutti ottenuti dall’utilizzo del blog, come pure dei miei profili Facebook e Twitter, oltre che dello spazio foto sula mia pagina Flickr e dei video (pochini per la verità) sul mio spazio YouTube.

Il post completo lo trovate qui.

I segreti di questo blog? Una grafica pulita e semplice, un aggiornamento costante, una buona varietà di contenuti e soprattutto un costruttivo dialogo con i visitatori, che hanno apprezzato lo sforzo e tornano frequentemente a visitare il blog.

Abitando a Cernusco sul Naviglio, ho avuto modo di conoscere personalmente Eugenio e sono al corrente delle difficoltà che ha dovuto superare all’inizio di questa sua avventura mediatica, difficoltà che poi, per forza di cose, si sono materializzate periodicamente durante il mantenimento e l’aggiornamento del blog e delle pagine di Twitter e Facebook. Ma la sua tenacia e la sua costanza lo hanno aiutato a mantenere le promesse e adesso il blog è uno strumento importantissimo, sia per lui che deve dialogare con i cittadini e tenerli informati sui fatti di Cernusco e sul programma della sua giunta, sia per gli abitanti di Cernusco che cercano di avere e mantenere un costante dialogo con il primo cittadino della loro città.

Complimenti quindi a Eugenio e al suo staff, in particolare all’assessore allo Sport, Commercio e New Media Ermanno Zacchetti, che ha dato una mano davvero preziosa a Eugenio nel non desistere dal suo impegno.

Nanni Moretti che fa Web Marketing: Habemus Sorpresam!

Avreste mai detto che il pacato Nanni Moretti, regista di film impegnati e icona dello stile low profile, si mettesse a fare un filmato virale sulla rete per portare visitatori sul sito del suo nuovo film Habemus Papam?

E’ quello che è accaduto con FilmQuiz, un filmato realizzato dalla Sacher Film con protagonista  lo stesso Moretti che sfida i telespettatori a indovinare i titoli di quaranta film. Spiega lo stesso Moretti: «Tra questi quaranta film, venti sono facili, dieci difficili, cinque molto difficili e cinque impossibili. Impossibile che qualcuno indovini: dovrebbe essere nella mia testa. Glielo sconsiglio». Il gioco è aperto a tutti: basta andare sul sito ufficiale di Habemus Papam e inviare le 40 risposte entro il 14 maggio.

Il cinefilo che avrà dato più risposte esatte vincerà  l’intero catalogo di DVD e libri editi da Fandango, in caso di parità i premi verranno suddivisi.

E’ probabile che questo esperimento virale porterà parecchi visitatori sul sito dell’ultimo film di Moretti e scatenerà  simpatiche discussioni sui Social Network con commenti divertenti e perfettamente in linea con il target del film. Complimenti dunque al team di comunicazione che collabora con il regista romano. O avrà ideato tutto lui?